Il Decreto Legislativo 102/2014, allo scopo di favorire il contenimento dei consumi energetici e la corretta ripartizione delle spese per il riscaldamento, obbliga condomini ed edifici polifunzionali serviti da impianti centralizzati, all’installazione, entro il 31 Dicembre 2016, di Contacalorie relativi a ciascuna unità immobiliare; qualora impiegando la metodologia indicata nella norma UNI EN 15459 risultino però condizioni tecniche ed economiche non vantaggiose, il Decreto impone allora che sia installato su ciascun radiatore (termosifone) un Contabilizzatore di Calore e una Valvola Termostatica ai fini della termoregolazione. Sono esclusi da tali obblighi gli immobili dotati di riscaldamento autonomo, nonché gli immobili in cui siano presenti degli impedimenti tecnici, ad esempio un impianto radiante ormai obsoleto, troppo costoso e complesso da adeguare.
Un contacalorie (o contatore di calore) è composto da più componenti: la parte elettronica, il dispositivo di misurazione volumetrico e le sonde di temperatura da porre opportunamente sui rami di mandata e ritorno dei radiatori: in senso pratico, la parte elettronica comandata dal microprocessore calcola il consumo di calore sulla base delle informazioni relative alla temperatura e al volume del fluido circolante.
I contabilizzatori di calore (anche detti ripartitori) sono, invece, dispositivi montati sul singolo radiatore, e dotati di un display a cristalli liquidi che mostra i dati relativi alla quantità di calore utilizzata, spingendo quindi l’utente a un uso più attento e consapevole dell’energia termica. I valori misurati, che serviranno per ripartire correttamente i costi relativi al consumo dell’energia, vengono memorizzati e trasmessi attraverso un apposito software. Ne consegue che il consumo totale del singolo appartamento potrà essere calcolato solamente attraverso i valori espressi da tutti gli altri ripartitori presenti; discorso analogo vale per i consumi complessivi dell’intero edificio. Da notare che i moderni ripartitori registrano e trasmettono tutti i dati di consumo via radio, e sono costruiti a prova di manomissione e, al momento della rilevazione dei dati raccolti, sono in grado di segnalare anche data e orario dell’intervento illecito da parte di terzi non autorizzati.
Le valvole termostatiche, infine, sono dispositivi che, installati sulla tubazione di ingresso al radiatore, forniscono allo stesso solo la quantità d’acqua necessaria a mantenere la temperatura ambiente impostata per ogni stanza, evitando, in questo modo, inutili sprechi di energia. La regolazione della temperatura desiderata spetta all’utente, e può avvenire ruotando la testa della valvola, dove sono presenti dei numeri da 0 a 5 corrispondenti a determinati valori della temperatura desiderata nella stanza o nell’ambiente. Valori tipici per i diversi ambienti sono: in cucina ed in soggiorno 20°C, in lavanderia e nei locali di passaggio tra i 16 e i 18 °C; nei bagni invece si può impostare una temperatura più piacevole, quindi più calda. Si stima, mediamente, che in Italia la sola installazione di valvola termostatica e ripartitore costi tra gli 80 e i 120 €/cadauno, IVA esclusa.
L’approccio corretto in ognuna delle casistiche predette prevede l’istruzione di una pratica edilizia (esempio: C.I.L.A. comune di competenza – Sportello Unico Edilizia) a cui allegare la relazione tecnica di cui alla Legge 10/1991, art. 28 a firma di tecnico abilitato, nonché il progetto dell’impianto da realizzare secondo D.M. 37/08 art. 5 comma 4 che può essere a firma del responsabile tecnico dell’impresa installatrice se la potenza termica è inferiore a 46 kW (40.000 frig/h); al di sopra di tale soglia vale l’obbligo di firma per il tecnico abilitato. Tale progetto deve contenere almeno: lo schema dell’impianto, relazione tecnica sulle consistenze e tipologie d’installazione e layout. L’impresa al termine delle lavorazioni dovrà consegnare la dichiarazione di conformità alla regola d’arte secondo il D.M. 37/08 al committente ed al comune interessato nell’ambito della Comunicazione di fine lavori della pratica edilizia.
Inoltre per l’installazione dei suddetti dispositivi (contacalorie e contabilizzatori) e la ripartizione dei consumi si dovrà applicare la norma UNI 10200:2015.
Visto che appartamenti e alloggi situati ai piani intermedi risultano energeticamente favoriti, a differenza di quelli posti all’ultimo piano, al primo con pavimento a contatto con ambienti non riscaldati o quelli adiacenti ad alloggi disabitati e quindi non riscaldati, che avranno consumi maggiori, è possibile proporre in sede di Assemblea l’inserimento di coefficienti di adeguamento nelle tabelle di ripartizione delle spese, che tengano conto di queste differenze, così da evitare una disparità di trattamento.
L’APE (Attestato di Prestazione Energetica) dovrà essere redatto ogni qualvolta si eseguono interventi di riqualificazione energetica, quindi anche nel caso di installazione di valvole termostatiche, allegato alla Comunicazione di fine lavori della pratica edilizia.
Tutte le attività professionali suddette devono essere espletate da tecnici abilitati ovvero da Società di Ingegneria/Architettura/Società di professionisti/ESCo.
Per i soggetti che non ottemperano ai rispettivi obblighi previsti è prevista una sanzione pecuniaria compresa tra 500 e 2.500 euro, a seconda delle disposizioni previste dalle varie Regioni (Art. 16 comma 7). Per i soggetti obbligati, le disposizioni sanzionatorie non si applicano qualora da una relazione tecnica di un progettista o di un tecnico abilitato risulta che l’installazione del contatore individuale non é tecnicamente possibile o non è efficiente in termini di costi o non è proporzionata rispetto ai risparmi energetici potenziali, secondo la UNI EN 15459. Va sottolineato che le sanzioni scatteranno dopo il 31 Dicembre 2016, per cui oltre alla sanzione stessa si dovrà comunque ottemperare agli oneri dell’intervento rimandato, con l’aggravio di non poter più beneficiare di incentivi garantiti entro tale termine: detrazioni fiscali del 50% e solamente nel caso della Pubbliche Amministrazioni la possibilità di accedere anche agli incentivi del Conto Termico 2.0 (Decreto Interministeriale 26/06/2016).
Gli obblighi introdotti dal D.Lgs.102/2014, con l’installazione di contacalorie relativi alla singola unità abitativa, ovvero di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore per ciascun radiatore, hanno come obiettivo quello di raggiungere un risparmio, nel consumo medio annuo di combustibile per il riscaldamento, compreso tra il 10% e il 30% a livello nazionale, contribuendo di fatto agli accordi internazionali di Kyoto e al Protocollo Europeo 20-20-20 (che prevede di ridurre, entro il 2020, del 20% le emissioni di gas serra e il fabbisogno di energia primaria, e soddisfare il 20% dei consumi energetici con fonti rinnovabili), nonché un risparmio tangibile sulla singola bolletta del 20 – 30% per l’utente finale.
ESEMPIO di applicazione valvole termostatiche e contabilizzatori in un appartamento residenziale condominiale in Milano, con superficie in pianta di 100 m2
Investimento iniziale: € 1.700,00 (costi di progettazione ed installazione dell’adeguamento dell’impianto, e versamenti per Diritti di Segreteria Comunali).
Sito: Milano (zona climatica E)
Consumo energia primaria periodo di riscaldamento prima dell’intervento di installazione delle valvole termostatiche: 160 kWh/m2anno è 16.000,00 kWh/anno
Generatore di riscaldamento: Caldaia a metano
Consumo di gas-metano: 1.670,00 m3/anno
Costo riscaldamento: 1.340,00 €/anno
Consumo energia primaria periodo di riscaldamento a valle dell’intervento di installazione delle valvole termostatiche: 125 kWh/m2anno è 12.500,00 kWh/anno
Consumo di gas-metano: 1.300,00 m3/anno
Costo riscaldamento: 1.040,00 €/anno
Risparmio economico dovuto al minor consumo energetico: 300,00 €/anno
Tempo di ritorno dell’investimento usufruendo di detrazioni fiscali del 50%: circa 4 anni
In conclusione, per ridurre i consumi e abbreviare i tempi di ammortizzazione della spesa è sufficiente cambiare alcune cattive abitudini consuete; i fattori che contribuiscono maggiormente all’aumento dei consumi sono due: la temperatura della stanza e le dispersioni di calore dovute a infiltrazioni o impianti obsoleti. Abbassando la temperatura di un ambiente da 21°C a 20°C (come previsto dalla legge), è possibile ridurre i consumi del 7%, ottenendo un risparmio annuo di circa 80-90 euro; intervenire sui difetti residui dell’involucro e sugli infissi, nonché sull’impianto necessità ovviamente di uno studio preliminare energetico-economico.